“È difficile stabilire delle regole fisse per tutte le donne maltrattate, ogni storia è un libro a sé.’”
La Dott.ssa Alice Zorzan, referente dell’area contrasto alla violenza di genere di Gruppo Polis, ha partecipato venerdì 12 gennaio, assieme al prof. Marco Monzani, docente di criminologia presso l’Università degli Studi di Padova, alla trasmissione di Radio Cooperativa “L’evento traumatico e gli strumenti per affrontarlo – La violenza domestica degli uomini sulle donne”. Il programma, che rientra nel ciclo di trasmissioni “SOLO un SALTO e LA RAGIONE diventa FOLLIA” curato dall’Associazione Italiana Tutela Salute Mentale AITSaM, sezione di Padova, si occupa di tematiche riguardanti la malattia mentale e le sue manifestazioni, al fine di approfondire la conoscenza dei disturbi con particolare attenzione all’obiettivo della guarigione.
“La violenza è un fenomeno che esiste da sempre, ma che un tempo era considerato quasi inevitabile o naturale all’interno di una relazione affettiva. Purtroppo, anche se le cose sono notevolmente migliorate, nel 2016 a Padova si sono rivolte al Centro Antiviolenza circa 800 donne, il 78% delle quali italiane.” Così Alice, responsabile di Casa Viola e coordinatrice di Civico Donna, il Centro antiviolenza di Chioggia, delinea il fenomeno della violenza domestica sulle donne, sottolineando come i Centri Antiviolenza siano molto utili nel fare emergere una situazione che altrimenti rimarrebbe nascosta.
“È difficile trovare un elenco di atteggiamenti che possano delineare una donna vittima di violenza; ogni donna vive questa situazione in maniera diversa. La cosa più importante, una volta scoperta e denunciata la violenza, è quella di non cadere nel rischio del giudizio nei confronti della donna ma rimanere in un clima di ascolto e di accoglienza per farla sentire protetta e al sicuro” continua Alice “chi sa che esiste una situazione di violenza, soprattutto, deve accompagnare la donna verso la consapevolezza di avere subito un danno e di essere anche vittima di un reato.”
In Veneto esistono strutture apposite, oltre ai Centri Antiviolenza, per le donne che necessitano di allontanarsi dai loro nuclei familiari con i propri figli; si chiamano Case Rifugio e sono strutture (ad indirizzo segreto) che aiutano la donna da un punto di vista psicologico e legale nei primi tre/quattro mesi da quando lasciano la propria casa. Successivamente subentrano, sia per la donna che per i suoi figli, strutture di Seconda Accoglienza, che l’aiutano a reinserirsi nel contesto sociale, abitativo ed economico esterno. “La violenza spesso nega anche i legami sociali e professionali delle donne perché’ è molto difficile conciliare il disagio forte che si prova con una vita lavorativa. È importante ricostruire la normalità per ritornare a sentirsi artefici del proprio futuro.”
Alice racconta anche del Servizio Uomini Maltrattati, attivo a Gruppo Polis dal 2015, sottolineando la necessità di affrontare in primis con loro la negazione e la minimizzazione rispetto alle loro azioni, ripartendo in particolare da una cultura che per anni ha normalizzato alcuni atteggiamenti maschili come il possesso e il controllo. “Lo scopo del trattamento non è aggiustare la loro relazione, ma tentare in primis di abbassare la violenza fisica e poi cercare di cambiare la loro concezione rispetto al rapporto con il mondo femminile, per diminuire anche quella psicologica. L’uomo violento” conclude Alice ”non è quasi mai una persona con disturbi psichiatrici, bensì una persona che si relaziona male, anche all’interno del rapporto di coppia.”
Per chi volesse ascoltare tutta la trasmissione, qui il Podcast completo:http://www.radiocooperativa.org/sitonuovo/podcast/?name=2018-01-16_201_01_12solounsalto.mp3