La nostra cooperativa Sinfonia Lab è un’agenzia di comunicazione, web e marketing digitale che dal 2003 si occupa di aiutare aziende, enti e organizzazioni a comunicare e interagire in modo efficace.
Proprio come per Polis Nova e Gruppo R, è stata protagonista di un grande cambiamento a livello di presidenza. Antonio Cabras, infatti, l’anno scorso ha passato il testimone a Valeria Matacchieri, con cui abbiamo scambiato alcune chiacchere per scoprire il percorso umano e professionale che l’ha portata a rivestire questo ruolo, i suoi propositi e il tipo di direzione che vorrebbe dare a Sinfonia.
D: Ciao Valeria, qual è stato il tuo percorso professionale e umano da quando sei entrata a far parte della cooperativa a quando ne sei diventata Presidente?
Tutto è iniziato da un’esperienza di stage, che mi ha aperto delle prospettive a cui prima non avevo pensato; dopo un po’ di tempo ho ricevuto una proposta di assunzione. Circa un anno dopo sono diventata socia, quindi sono entrata in Consiglio di Amministrazione e a 10 anni esatti dall’inizio della mia storia in Sinfonia sono diventata presidente (inizio 2017).
Un aspetto che differenzia Sinfonia e il suo modello di impresa da altre realtà che ho conosciuto è che ti dà l’opportunità di assumerti delle responsabilità e di fare la differenza. Non in tutte le imprese è così. Certo il modello cooperativo stimola l’imprenditorialità diffusa, ma dipende molto anche dalle persone che governano la cooperativa. 10 anni fa Sinfonia era una realtà piccola e poco strutturata in cui se avevi voglia di fare non c’era che da farsi avanti, ma soprattutto Antonio è sempre stato estremamente propenso a far emergere le risorse e il talento, a dare lo spazio per crescere, per mettersi in gioco. Mi è stata data la possibilità di esprimermi, ma anche il carburante per poter mettere in pratica le mie idee: negli anni ho proposto nuovi servizi, nuovi metodi, nuovi processi. Mi piacerebbe saper fare lo stesso, dare la stessa opportunità a chi lavora e a chi lavorerà in Sinfonia. Una cosa su cui ho puntato infatti è stato l’allargamento della base sociale: abbiamo 2 nuovi soci, due persone capaci, piene di idee e volontà. Il modello cooperativo di impresa agevola la partecipazione, ma poi ci devi mettere del tuo e trovare persone che ti stimolino, ti accompagnino, ma poi ti lascino spazio per diventare veri imprenditori.
Se ripenso alla mia storia, quando sono arrivata in Sinfonia, mai avrei pensato che sarei diventata un’imprenditrice di questa cooperativa. In realtà neppure lo auspicavo: mi piaceva il mio lavoro, progettare la comunicazione, era quello per cui avevo studiato ed ero più che soddisfatta. Poi però, col tempo, ho capito che potevo dare un contributo maggiore. Sono cresciuta nell’assunzione di autonomia e responsabilità; ho partecipato a decisioni importanti per la direzione della cooperativa; ho appreso competenze di business management per me nuove, che non avevo imparato né all’università, né in altre esperienze professionali.
Non sempre è stato facile, anzi. Ho dovuto espormi anche in momenti difficili, prendere decisioni che non impattavano solo sulla mia vita, ma anche su quella di altre persone, colleghi, amici, come quando abbiamo dovuto ridurre gli stipendi a tutti noi soci per permettere a Sinfonia di superare una congiuntura economica sfavorevole. Poi ci sono stati anche tanti momenti belli, tante soddisfazioni con lavori sempre più importanti, nuovi clienti e mercati, nuove persone in squadra. Una piccola cooperativa riusciva ad affermarsi tra le agenzie di comunicazione del territorio, un settore in cui la forma cooperativa è praticamente inesistente. È stata una soddisfazione festeggiare i primi 10 anni di Sinfonia: uscivamo da un periodo di crisi piuttosto nera, però è stato bello perché avevamo tanta voglia di continuare a crescere e risollevarci. Di recente poi c’è stato il trasferimento in un nuovo ufficio. Ci è dispiaciuto un po’ allontanarci dalla sede centrale di Gruppo Polis, però la necessità di avere uno spazio più grande e solo nostro testimonia quanto l’ultima e più giovane cooperativa del Gruppo sia cresciuta.
D: Cosa significa per te essere presidente di cooperativa e come hai vissuto l’assunzione di questo incarico? Come ti sei sentita?
Per essere sincera, non posso dire che diventare presidente per me sia proprio stata una scelta, la definirei più un’assunzione di responsabilità. Antonio, che prima di me era Presidente, oltre che amministratore delegato, per scelte professionali e personali lo scorso anno ha rinunciato ad entrambe le cariche. Luca, attuale amministratore delegato di Sinfonia, ed io eravamo le persone più “pronte” a sostituire Antonio, visto che da tempo partecipavamo attivamente alla direzione della cooperativa. Con Luca e il CdA abbiamo ritenuto che io fossi la persona più adatta a interpretare la filosofia di Sinfonia, a presidiare la produzione ed occuparmi delle risorse umane. Luca invece avrebbe seguito la direzione commerciale e avrebbe amministrato la cooperativa. Per entrambi è stato un cambiamento importante, una nuova assunzione di responsabilità.
Come dicevo prima, all’inizio di questa avventura non mi immaginavo come un’imprenditrice, però penso sia giusto mettersi in gioco. Se puoi dare qualcosa è giusto che tu lo dia, se c’è bisogno di te è giusto spendersi. Certamente la considero anche un’opportunità, l’ennesima possibilità di fare la differenza, di far andare le cose come tu vorresti. Chiaramente la mia vita è piuttosto cambiata. Ho sempre molto amato il mio lavoro, di coordinamento e direzionale ma anche molto operativo, dedicandomi alla progettazione delle campagne di comunicazione, del web, alla creatività, ambiti per i quali avevo studiato e su cui negli anni avevo acquisito esperienza e mi sentivo sempre più preparata. Con questo cambio di ruolo, ho iniziato a dover dedicare più tempo a funzioni trasversali, meno legate alla produzione, ho dovuto imparare cose nuove. In particolare dedico molto tempo alla gestione delle risorse umane, ad ascoltare le persone, alla loro formazione, ai progetti di sviluppo e alle prospettive della nostra impresa in un mercato in continua evoluzione. Ho dovuto riorganizzare il lavoro. Inoltre mi considero un tipo molto poco “presidenziale”. Sono una persona che ama poco apparire, parlare in pubblico, occuparsi di burocrazia e formalità, stringere mani e cose del genere… non fanno parte del mio carattere. Quindi se vuoi sapere se mi sentivo pronta… assolutamente no, ma sapevo che avrei avuto una squadra che mi avrebbe aiutato e infatti così è stato. Il nostro CdA è molto coeso e composto di professionalità diverse e multidisciplinari e poi c’è il team operativo di Sinfonia, soci e lavoratori, che sono professionisti talentuosi e persone splendide, che considero amici.
D: Quali sono le 3 parole chiave che vorresti caratterizzassero la tua Presidenza?
Innovazione
In un settore come quello della comunicazione è fondamentale. Se penso a 10 anni fa, l’offerta di servizi che offrivamo era ben diversa da quella di oggi, in particolare l’area digital della nostra agenzia è cresciuta notevolmente. Continuare a evolvere è indispensabile. Oggi stiamo puntando in particolare su 3 servizi innovativi: User Experience Design, Inbound Marketing e Social Media Intelligence. Hanno in comune un approccio, che si basa sulla lettura dei dati e sulla ricerca sugli utenti. Non sono le persone a doversi adattare ai prodotti e ai servizi, ma sono le imprese a dover rispondere ai bisogni delle persone. I nostri servizi forniscono strategie, strumenti e metodi per rispondere alle reali esigenze delle persone, facendo il successo delle imprese nostre clienti e la felicità dei consumatori.
Valore
Sinfonia trova la ragione d’essere nell’offrire valore ai clienti, ma anche al contesto sociale e non per ultimo ai propri lavoratori e soci. Per competenze specialistiche e per spinta etica amiamo occuparci di comunicazione sociale e ambientale, un’eredità che deriva dalla nostra storia all’interno di Gruppo Polis. Di recente siamo stati anche premiati per un per un complesso progetto comunicativo di sostenibilità sociale e ambientale presentato ad Expo Milano. Inoltre per noi è centrale garantire valore ai nostri soci e lavoratori attraverso un ambiente lavorativo creativo, rispettoso, etico. Vogliamo persone felici.
Talenti
In Sinfonia ciò che produce valore sono le persone, con le loro competenze tecniche e soft skills. Vendiamo prodotti e servizi ideati e sviluppati dalle persone. La realizzazione professionale secondo le attitudini di ciascuno per noi è fondamentale. Nel 2017 abbiamo avviato un progetto per la valorizzazione dei talenti. L’obiettivo è quello di creare un match tra le aspirazioni del lavoratore e il progetto che l’agenzia ha per ciascuno. Lo stiamo realizzando attraverso un percorso, accompagnato da un consulente, che prevede interviste individuali, la definizione di kpi per la crescita personale e un programma di formazione individuale e collettiva per raggiungere gli obiettivi prefissati. Inoltre stiamo mettendo in piedi un sistema che ci consenta di monitorare e misurare i nostri risultati, permettendoci di prevedere premialità per la squadra. Lavorare in questo modo chiaramente è impegnativo e richiede importanti investimenti in formazione.
A dicembre Sinfonia compie 15 anni, un altro bel traguardo. Sono fiera di far parte della sua storia e felice di immaginarne il futuro insieme alla nostra squadra.