Ci sono persone che vivono in stato di estrema povertà, prive di legami relazioni e senza una solida rete sociale di contatti. Queste persone hanno bisogno di un aiuto concreto ed è per questo che il centro diurno “La Bussola” cerca di dare loro un supporto concreto volto a creare opportunità di sviluppo delle proprie risorse personali.
Il centro “La Bussola” è, infatti, un luogo di riferimento per la sensibilizzazione della comunità sul fenomeno dell’emarginazione sociale perché crea occasioni di incontro, cercando di ridurre il pregiudizio nei confronti delle persone in condizione di estrema povertà.
Con il contributo dell’8×1000 della Chiesa Valdese, il centro La Bussola è riuscito a sostenere un progetto continuativo che è durato da gennaio a dicembre del 2016.
Ma in cosa consiste il lavoro de La Bussola? Il primo sostegno che si può dare alle persone in situazione di difficoltà è sicuramente quello fisico: grazie all’attività di food recovery presso scuole e strutture sanitarie, infatti, si è riusciti a dare un pasto a 40 persone indigenti per 6 giorni alla settimana.
Ma l’aiuto fornito non è stato solo di sostegno fisico per il sostentamento. Il progetto realizzato con il sostegno dell’8×1000 della Chiesa Valdese si è concretizzato anche in occasioni di incontro e di relazione fra gli utenti attraverso attività ricreative e occupazionali semplici, quali l’assemblaggio, le manutenzioni, le pulizie e attività di orticoltura. È così che ogni utente ha attraversato un percorso di reinserimento sociale fatto di colloqui con uno psicologo, accompagnamento sanitario, affiancamento nell’inserimento abitativo, fino all’orientamento al lavoro vero e proprio.
Oltre tutto ciò, il centro diurno è servito da ponte tra la cittadinanza e emarginazione sociale. Grazie a vari incontri di aggregazione, si è cercato di ridurre il pregiudizio nella comunità verso le forme di disagio.