Addio a don Giuseppe Maniero, una vita spesa per gli ultimi
Don Giuseppe Maniero ci ha lasciati il 15 gennaio 2025, all’età di 87 anni. Sacerdote nato a Legnaro e attivo nella diocesi di Padova, ha dedicato tutta la sua vita a sostenere chi viveva ai margini della società. Con instancabile energia, ha contribuito a costruire una tradizione di solidarietà che ha segnato profondamente il territorio padovano.
Gli inizi e la nascita delle cooperative
Per anni, don Giuseppe è stato direttore della Caritas e cappellano dell’Ospedale Psichiatrico di Padova. In questi ruoli, ha lavorato a stretto contatto con chi viveva situazioni di sofferenza e marginalità, dando ascolto e dignità a chiunque incontrasse.
Con una visione lungimirante, ha sostenuto il Servizio Civile come alternativa al servizio militare, offrendo ai giovani un’opportunità per crescere e contribuire attivamente al benessere della comunità.
Don Giuseppe è stato anche tra i fondatori di due cooperative sociali fondamentali per Padova: Polis Nova (1985) e Il Portico (1994). L’obiettivo era semplice ma rivoluzionario: supportare le persone in situazioni di fragilità psico-fisica attraverso l’integrazione sociale e lavorativa.
L’energia inesauribile
Anche oltre i sessant’anni, don Giuseppe non ha mai smesso di impegnarsi. Nel 2001 ha contribuito alla nascita di Gruppo R, una cooperativa sociale dedicata al contrasto dell’emarginazione grave adulta e della violenza di genere.
La sua scelta di vivere presso le Cucine Popolari, un luogo simbolo di accoglienza per chi non aveva nulla, testimonia il suo impegno totale per gli ultimi.
L’eredità
Il lavoro di don Giuseppe ha lasciato un segno indelebile nella comunità padovana. Le realtà che ha fondato continuano a portare avanti il suo messaggio: nessuno deve restare indietro.
Gruppo Polis, da sempre ispirato dalla sua visione, rinnova il proprio impegno affinché il suo esempio continui a guidare ogni iniziativa e progetto.
Con il suo carisma e la sua dedizione, don Giuseppe ha dimostrato che il cambiamento è possibile, se costruito con il cuore e l’azione. “Nessuno deve restare indietro”: questa è l’eredità che lascia a tutte e tutti noi.